sabato, maggio 28, 2011

People of Europe rise up!


Le immagini mostrano il pestaggio e lo sgombero dei manifestanti "Indignados" di Barcellona.
Così la polizia in tutto il mondo tratta chi protesta pacificamente.
E adesso venitemi a dire che quelli con il volto coperto, vestiti di nero come assassini, sono i "buoni" e che bisogna capirli perchè anche loro "tengono famiglia". Io personalmente li capisco allo stesso modo con il quale capisco il comportamento vergognoso e vigliacco dei tedeschi durante il nazismo, che giustamente li ha fatti definire "i volenterosi carnefici di Hitler".

Essere servi o servi di servi, poveri e ignoranti non è una giustificazione per commettere crimini come pestare sadicamente e impunemente gente pacifica e disarmata!

Chi li giustifica deve guardarsi bene in fondo alla coscienza perchè, alla fine, è dalla loro parte e non può o non vuole immaginare un mondo diverso. Forse avrebbe troppo da perdere o forse è troppo al di là dell'idea "giusta" di una realtà stereotipata e "normale", dove i giovani sono tutti delle teste di cazzo sfaccendati e i poliziotti aiutano la vecchietta ad attraversare la strada.

Sta per arrivare anche nella nostra italietta del "volemose bene", della mediazione ad ogni costo, della "provvidenza" manzoniana ipocrita e vigliacca, delle votazioni aggiustate a tutti i livelli, del "non esageriamo", del "offrimi una birra e siamo a posto", dello "stellone portafortuna", l'ora di fare una decisa scelta di campo.

O con il popolo o con l'elite!

Una super casta, che se non è ancora chiaro, gli ha dichiarato guerra e usa le parti del popolo stesso culturalmente e moralmente più deboli e ricattabili, come le forze dell'ordine, per combatterlo con la violenza!

Come era scritto su un gigantesco striscione sul Partenone, come ci ha invitato a fare il maestro Monicelli, come stanno esortando tutti gli intellettuali ed artisti più sensibili e attenti, ma soprattutto, come so che sta gridando da tempo la voce dal profondo del cuore di ogni uomo veramente libero:

People of Europe rise up!

venerdì, maggio 27, 2011

Tempo di scegliere

Intervento di Giulietto Chiesa da scaricare e conservare a futura memoria. Quello che anche questo blog aveva previsto quasi tre anni fa si sta verificando sotto i nostri occhi ogni giorno con una velocità che segue una progressione geometrica. Inutile illudersi che una volta si stava peggio o che passerà... Ci sarà forzatamente un punto di discontinuità doloroso che porterà, nel bene o nel male, a un Mondo Nuovo o ad un NWO.

domenica, maggio 22, 2011

El pueblo unido jamás será vencido

Questa è la Porta Del Sole a Madrid, in tempo reale.
Spero che ques'aria fresca e pulita ma soprattutto onesta e non ipocrita inizi a spirare sempre più forte nella palude che chiamiamo patria.
Il Sole sta bussando alla nostra porta, cosa aspettiamo ad aprire?

lunedì, maggio 16, 2011

Dir la verità è un atto d’amore Fatto per la nostra rabbia che muore

Ho scoperto in questo brano degli Afterhours del 2009 molte strofe che ben descrivono come mi sento da qualche tempo.
Ho la sensazione che siano sentimenti abbastanza diffusi ultimamente ...


Dici sempre le preghiere
Conti sempre fino a dieci e
Preghi ancora che
Non tocchi a te
Decidere
Piangi fermo in tangenziale
Inseguivi una cazzata
Era splendida e dorata
Fresca e avvelenata
Ma il paese da affondare
Tutto intorno a te a ballare
Bestemmiando disprezzare
E riderci un po’ su
E tu vuoi far qualcosa che serva
E farlo prima che il tuo amore si perda
Non ti accorgi che se lo vuoi tu
Quel che valeva poi non vale più
Se ti han detto resta a casa
Vola basso non scocciare
Se disprezzi puoi comprare
Se vale tutto niente vale
Se non sai più se sei un uomo
Se hai paura di sbagliare
Se hai voglia di pensare
Che fra poco è primavera
Adesso fa qualcosa che serve
Che è anche per te se il tuo paese è una merda
C’è una strada in mezzo al niente
Piena e vuota della gente
E non porta fino a casa
Se non ci vai tu
Io voglio fa qualcosa che serva
Fammi far solo una cosa che serva
Dir la verità è un atto d’amore
Fatto per la nostra rabbia che muore

La costanza del male e il NWO



"Il reale destino dell’umanità è qualcosa che gli uomini comuni non riescono a concepire, né hanno il fegato di affrontare, quando hanno la possibilità di intravederlo. Io devo incoraggiare i sentimenti nazionalistici per ragioni di espediente, ma già so che il concetto di Nazione potrà avere solo un valore temporaneo. Verrà il giorno in cui persino qui in Germania il concetto di Nazionalismo cesserà praticamente di esistere. Quello che prenderà il suo posto nel mondo sarà una società mondiale di Padroni e Signori"

Hadolf Hitler

martedì, maggio 10, 2011

"Profezia" del terremoto avverata!

Qui, 5 giorni fa, avevo previsto magnitudo e profondità dell'epicentro (curiosamente "rivista" rispetto alla mia previsione, come dice l'articolo)




venerdì, maggio 06, 2011

Percezioni indotte, Bin Laden e la geopolitica


Alcune riflessioni sui media e sulla geopolitica partendo dalla vicenda della morte del “Principe del male”.
Senza aprire il capitolo 11 Settebre 2001 e senza commentare i dettagli della vicenda, cosa ci vuole dire veramente l’impero con la fiction Bin Laden?

Intanto bisogna pensare che questa sceneggiata planetaria è stata pensata, confezionata e rappresentata principalmente per l’americano medio. Vale a dire per il panzone stravaccato sulla poltrona massaggiante, con la coca appoggiata sul tavolino, che ha la cultura media e il senso critico di un paracarro e che ormai non sa distinguere il telegiornale da uno show televisivo. Non starò quindi a dissertare sul perché si sono riunite folle festanti ad inneggiare alla morte di un ologramma.

Esistono però alcuni livelli di sottotesto in questa vicenda molto interessanti e direi anche inquietanti.
Il primo è il fatto stesso che, praticamente, tutti i media del mondo hanno dato la notizia all’unisono commentandola con le stesse parole e con la stessa fotografia (rivelatasi falsa quasi subito, grazie ad uno scoop di Peace Reporter), senza preoccuparsi di verificare minimamente le fonti. A margine di questo ho notato che ultimamente i discorsi di Obama sono trasmessi anche dalle televisioni italiane (e non solo, presumo) anche quando non riguardano problematiche di respiro mondiale, probabilmente per inculcare ancora di più la sua immagine di leader supremo.
Altri messaggi che ci sono stati comunicati come verità assodate o eventi “normali” sono stati:
  • E’ giusto invadere con forze militari un paese sovrano;
  • E’ giusto uccidere un presunto criminale senza processo. Qulcuno ricorda Norimberga per i nazzisiti?
  • E’ giusto uccidere i famigliari del presunto criminale, come se avessero anche loro delle colpe;
  • E’ giusto festeggiare e inneggiare alla morte del “nemico”;
  • E’ giusto dare notizie che il presidente di uno stato “libero” e “democratico”, per lo più Premio Nobel per la pace, ordini l’assassinio mirato dei suoi nemici;
  • E’ giusto eliminare il presunto capo di quella che è stata dipinta come la più potente organizzazione criminale del mondo senza neanche provare ad interrogarlo;
  • E’ giusto torturare, perché serve ad estorcere informazioni importanti;
  • E’ giusto mantenere carceri speciali come Guantanamo, dove i prigionieri non hanno alcuno status giuridico, perché possono essere fonti di informazioni.
Prima di questo ci era stato insegnato, sempre dagli USA che:
  • E’ giusto attaccare una nazione intera e causare migliaia di morti perché si ha il sospetto che nasconda un criminale (che poi tra l’altro era nello stato confinante, forse)
  • E’ giusto fare guerre preventive per cercare fantomatiche armi di distruzione di massa
  • E’ giusto usare armi di distruzione di massa (fosforo) per sterminare civili inermi tra i quali donne e bambini, come a Falluja
Ad un livello ancora più profondo di lettura il messaggio si fa più inquietante. Alle persone che ancora tentano di ragionare con la propria testa si sta infatti dicendo esplicitamente “E’ inutile opporsi alla nostra narrazione perché ormai la realtà è fabbricata sulle nostre parole e te lo proviamo inventando storie delle quali ormai non ci preoccupiamo neanche più della verosimiglianza e che a tratti sfociano addirittura nel comico o nel grottesco. Perciò stai allineato e coperto prima che ci venga in mente di additarti come nemico con una scusa qualsiasi e scatenarti contro un gregge di pecoroni famelici e fanatici!”

Cosa ci aspetta allora per il futuro? Una delle ultime lezioni è quella della guerra alla Libia, dove abbiamo imparato che è giusto attaccare e presumibilmente invadere uno stato sovrano per rovesciarne il governo con il pretesto di spalleggiare la fantomatica opposizione “democratica”.
Quest’ultima dottrina, che come le altre, di fatto, farà giurisprudenza, sospetto fortemente sarà usata per attaccare la Siria o il Libano nel prossimo futuro. Il piatto forte della campagna d’Africa, che non dimentichiamo è iniziata con l’operazione “Odissey Dawn”, “Alba dell’Odissea” (e non “Odiessa al’Alba” come scritto e detto da tutti i media) penso sarà l’Iran.
Terminata questa Odissea non rimarrà che iniziare a scrivere l’Eneide ma qui ho la forte impressione che qualche miliardo di cinesi, decisamente impermeabili a farsi insegnare quello che è giusto dalla fiction occidentale, avranno qualcosa da obiettare.

In conclusione, vedo qualcosa di decisamente grosso all’orizzonte che, se le cose non cambiano, potrebbe essere il preludio alla Terza Guerra Modiale. Guerra che magari è già iniziata, come si leggerà forse un domani nei libri di storia, ma non ce ne rendiamo ancora conto perché nessuno ce lo ha detto alla TV.

giovedì, maggio 05, 2011

domenica, maggio 01, 2011

Non Siete stato voi



L'inno di Caparezza per la prossima rivoluzione. Grandissimo.


Non siete Stato voi che parlate di libertà
come si parla di una notte brava dentro
i lupanari.
Non siete Stato voi che
trascinate la nazione dentro il buio
ma vi divertite a fare i luminari.
Non
siete Stato voi che siete uomini di
polso forse perché circondati da una
manica di idioti.
Non siete Stato voi
che sventolate il tricolore come in
curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non
siete Stato voi né il vostro parlamento
di idolatri pronti a tutto per ricevere
un'udienza.
Non siete Stato voi che
comprate voti con la propaganda ma
non ne pagate mai la conseguenza.
Non
siete Stato voi che stringete tra le
dita il rosario dei sondaggi sperando
che vi rinfranchi.
Non siete Stato
voi che risolvete il dramma dei disoccupati
andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non
siete Stato voi. Non siete Stato, voi.

Non
siete Stato voi, uomini boia con la
divisa che ammazzate di percosse i
detenuti.
Non siete Stato voi con gli
anfibi sulle facce disarmate prese
a calci come sacchi di rifiuti.
Non
siete Stato voi che mandate i vostri
figli al fronte come una carogna da
una iena che la spolpa.
Non siete Stato
voi che rimboccate le bandiere sulle
bare per addormentare ogni senso di
colpa.
Non siete Stato voi maledetti
forcaioli impreparati, sempre in cerca
di un nemico per la lotta.
Non siete
Stato voi che brucereste come streghe
gli immigrati salvo venerare quello
nella grotta.
Non siete Stato voi col
busto del duce sugli scrittoi e la
costituzione sotto i piedi.
Non siete
Stato voi che meritereste d'essere
estripati come la malerba dalle vostre
sedi.
Non siete Stato voi. Non siete
Stato, voi.

Non siete Stato voi che
brindate con il sangue di chi tenta
di far luce sulle vostre vite oscure.
Non
siete Stato voi che vorreste dare voce
a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non
siete Stato voi che fate leggi su misura
come un paio di mutande a seconda dei
genitali.
Non siete Stato voi che trattate
chi vi critica come un randagio a cui
tagliare le corde vocali.
Non siete
Stato voi, servi, che avete noleggiato
costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete
voi confratelli di una loggia che poggia
sul valore dei privilegiati
come voi
che i mafiosi li chiamate eroi e che
il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno
di voi, implicato in ogni sorta di
reato fissa il magistrato e poi giura
su Dio:
"Non sono stato io".